MFormazione "il FIGLIO dell'UOMO" ARGOMENTO dalla STAMPA QUOTIDIANA
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FORMAZIONE
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi 2010-01-06Dall'eolico al solare: i Paesi del Nord mettono in rete le fonti rinnovabili. "Per essere autosufficienti" Ecco l'Europa unita dell'eco-energia La Norvegia svolgerà il ruolo di batteria dell' elettricità in eccessodi ELENA DUSI |
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Il Mio Pensiero:
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CORRIERE della SERA
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it2010-01-06 Dall'eolico al solare: i Paesi del Nord mettono in rete le fonti rinnovabili. "Per essere autosufficienti" Ecco l'Europa unita dell'eco-energia La Norvegia svolgerà il ruolo di batteria dell' elettricità in eccessodi ELENA DUSI ROMA - L'"Europa unita dell'energia" sta per nascere dal mare del Nord. E l'elettricità venuta dal freddo sarà completamente pulita: ricavata dal sole, dal mare e dal vento. Seimila chilometri di cavi in gran parte sottomarini collegheranno infatti in un'unica rete le pale eoliche di Gran Bretagna e Danimarca, la centrale a maree della Francia, quella vera e propria miniera di energia idroelettrica che è la Svezia e i pannelli solari tedeschi. A completare il mosaico dei nove paesi della "Rete del Mare del Nord" restano Belgio, Olanda, Lussemburgo, Irlanda. Tutti insieme, puntano a produrre 100 gigawatt di potenza elettrica, quanto basta a far funzionare tra i 30 e i 40 milioni di abitazioni risparmiando la costruzione di un centinaio di centrali a carbone di dimensioni medio-grandi. Il progetto è stato discusso in una riunione preliminare dai governi dei nove paesi a dicembre in Irlanda e nel vertice sul clima di Copenaghen. Ma è da quest'anno che i piani operativi dovrebbero decollare, per arrivare a pieno compimento nel corso del decennio con una spesa prevista di 30 miliardi di euro. La stampa, soprattutto tedesca e inglese, ha iniziato in questi giorni a far trapelare i dettagli dell'ambizioso progetto, nato per rimediare al tallone d'Achille di fonti energetiche come sole, mare e vento: incostanza e imprevedibilità. I paesi del mare del Nord hanno ragionato che se in Scozia dovesse mancare il vento, probabilmente le pale eoliche saranno in movimento in Olanda. E se la marea dovesse tardare in Francia o le onde deludere, si potrà sempre far ricorso all'affidabile flusso dalle dighe dei fiordi scandinavi. Come nel caso del pollo di Trilussa, ciascun paese se messo in rete avrà la sua quota di energia garantita dalla statistica. Con la sicurezza di un approvvigionamento costante che val bene il prezzo di migliaia di chilometri di cavi ad alta tensione posati su fondali tempestosi e della dispersione di corrente tutt'altro che trascurabile che il trasporto a così grandi distanze comporta.
Oltre ai nove paesi, il piano prevede la partecipazione della Norvegia nel ruolo di "batteria". Quando l'energia prodotta da mare, sole e vento supererà i consumi, potrà infatti essere usata per sollevare l'acqua e "ricaricare" gli impianti idroelettrici del paese scandinavo. Che sarà pronto a restituire l'energia nel momento in cui la rete del mare del Nord sarà invece con il fiato corto. L'Europa si troverà così avvolta da una rete elettrica "del freddo" a nord, e da una "del caldo" a sud. Alla sfida del Mare del nord vuole rispondere infatti il Mediterraneo con un mosaico di centrali solari sparpagliate nel deserto del Sahara e oltre, collegate da una ragnatela di cavi ad alta tensione distesi dal Marocco alla Giordania e poi diretti anche in Europa passando sempre per i fondali del mare. Capofila del progetto, battezzato "Desertec" e varato lo scorso novembre, è quella Germania unico paese deciso a investire sulle fonti rinnovabili sia sullo scacchiere nord che su quello sud. Solo unendosi in rete, credono a Berlino, l'Europa potrà superare i problemi di carbone, petrolio e uranio e raggiungere l'obiettivo di Copenhagen: 20% dell'energia da fonti rinnovabili entro il 2020.
© Riproduzione riservata (06 gennaio 2010)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2010-01-06
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2010-01-06 Energia: una maxi-rete europea per le rinnovabili dal corrispondente Beda Romano 6 gennaio 2010 FRANCOFORTE. Chiuso il recente vertice di Copenhagen, con risultati per molti versi deludenti sul fronte della lotta all'inquinamento, l'Europa continua a immaginare nuove soluzioni per potenziare l'energia verde. Qualche mese fa un gruppo di imprese tedesche si è lanciato nello studio di un mega impianto di energia solare nel Sahara. Ieri è emersa l'idea di creare una nuova rete elettrica tutta dedicata alle fonti energetiche rinnovabili. Nove paesi del Nord Europa stanno lavorando a un progetto che dovrebbe potenziare il ruolo dell'energia eolica, solare e idroelettrica. Germania, Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Belgio, Olanda, Irlanda, Lussemburgo e Norvegia hanno firmato un primo accordo di cooperazione con l'obiettivo di costruire "rapidamente", secondo il ministro tedesco dell'Economia Rainer Brüderle, una nuova rete di cavi ad alta tensione. Secondo la Süddeutsche Zeitung, che per prima ieri mattina ha dato la notizia confermata successivamente dal governo federale, un incontro al vertice dovrebbe avvenire il 9 febbraio. Il progetto avrebbe un costo di circa 30 miliardi di euro su un periodo di 10 anni. L'obiettivo è di collegare i parchi eolici inglesi e tedeschi, le centrali idroelettriche norvegesi, belghe e danesi, gli impianti solari francesi e di altri paesi europei. "L'attuale rete di energia elettrica non è abbastanza potente per accogliere la produzione derivante dai nuovi parchi eolici", ha spiegato alla Süddeutsche Zeitung Sven Teske, un esperto dell'associazione ambientalista Greenpeace. In questa ottica la creazione di una nuova rete elettrica diventa indispensabile tenuto conto anche del desiderio dell'Unione di produrre entro il 2020, grazie alle fonti rinnovabili, il 20% dell'elettricità. Tutti i governi europei stanno potenziando per quanto possibile l'energia verde. La Germania sta cavalcando con inatteso successo gli impianti di energia solare, mentre in Danimarca, in Spagna e in Gran Bretagna non passa quasi giorno senza che spuntino parchi eolici soprattutto lungo le coste. Nel 2020 in Inghilterra, secondo il Carbon Trust, il 70% dell'elettricità prodotta da fonti rinnovabili dipenderà dalla forza del vento. In Germania, il primo parco eolico off-shore è stato completato in novembre: dovrebbe garantire corrente elettrica a 50mila famiglie. Composto da 12 turbine, si trova a nord dell'isola di Borkum. L'ipotesi di una nuova rete transnazionale giunge dopo che alcune imprese tedesche hanno annunciato di voler studiare l'idea di una centrale solare nel Sahara con la quale produrre elettricità per l'Europa, un'operazione del valore di 400 miliardi di euro da qui al 2050. 6 gennaio 2010
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